lunedì 17 agosto 2015

L'estate delle foglie cadenti


L'ultima in ordine di tempo è stata Italcementi, ceduta ad Heidelberg Cement. Fa notizia, perché la famiglia Pesenti è stata un caposaldo dell'economia italiana che conta, ma non é stata l'unica operazione di questo tipo nel periodo.

A listare le transazioni dell'estate vengono i brividi:  la Pirelli ai cinesi, Sorin in US, Telecom contesa tra francesi e spagnoli, la A4 agli spagnoli, la Fiat che trasferisce la sede fuori dall'Italia . . . . Non ci stiamo facendo mancar niente.

E' ancora estate, ma ricorda l'autunno di Ungaretti.

Il mio giudizio: siamo di fronte a un fenomeno di grande concentrazione globale rispetto al quale pensare di opporre la teoria degli interessi nazionali é insensato: non puoi venire al tavolo da gioco e pensare di giocare con regole tue, diverse.

La verità e che ci siamo presentati a questo periodo in posizione di grande debolezza, le nostre aziende sono spesso fiacche da un punto di vista finanziario, ma ancora più dal punto di vista organizzativo e delle risorse umane. Il modello dell'impresa familiare regge difficilmente nell'economia globale e prima ce ne rendiamo conto, prima potremo avviare quella rivoluzione culturale, organizzativa e finanziaria di cui abbiamo bisogno.

E questa osservazione non riguarda soltanto le grandi imprese che costituiscono i casi più eclatanti, ma ancor di più le piccole e medie che sono l'asse portante dell'economia. É da queste che dovrà iniziare il processo di cambiamento.

Che ne pensate?

Seguimi su leideedifilippo@blogspot.it

Nessun commento:

Posta un commento