venerdì 20 novembre 2015

La gelata d'autunno



Me ne sono accorto ieri sera all'improvviso. Ero uscito con Sara per fare provviste al burger king, e lei mi dice: "guarda, grande, non c'è nessuno in coda !" . Mi guardo attorno, non solo non c'è nessuno in coda alle quattro casse, ma neanche nessuno a cena. . . E sono le otto circa.

Allora sulla via del ritorno guardo anche gli altri locali del mercato delle erbe e di via Belvedere, dove di solito al venerdì sera c'è una allegra movida che trabocca sulla strada. Anche quelli quasi vuoti, posti a sedere liberi (quasi un miraggio gli altri giorni) e camerieri tranquilli che chiacchierano e si guardano intorno. 

È come se il clima di tensione dell'ultima settimana, il flusso di notizie su televisione, radio e social, abbiano fatto da passaparola collettivo per un cambio di abitudini, un mezzo coprifuoco non dichiarato da nessuno. 

E tra poco è annunciata la prima vera gelata d'autunno, ma forse per certi versi é giá arrivata.


venerdì 13 novembre 2015

Marco Polo Advisor assists Visirun shareholders in the transaction with Fleetmatics group plc.



Marco Polo Advisor assists Visirun shareholders in the transaction with Fleetmatics group plc.

Marco Polo Advisor è lieta di annunciare l'operazione di cessione del capitale di Visirun S.p.a a Fleetmatics group Plc.
Il 3 novembre 2015 Fleetmatics Group PLC (NYSE: FLTX), leader mondiale nella fornitura di soluzioni mobili per le aziende di servizi di tutte le dimensioni fornite come software-as-a-service (SaaS), ha annunciato di aver stipulato un accordo definitivo per l'acquisizione di Visirun S.p.A. ("Visirun"), un fornitore SaaS di soluzioni fleet management con sede a Ferrara. Visirun aggiungerà circa 28.000 veicoli in abbonamento alla base esistente installata Fleetmatics e aggiungerà ulteriori 3.000 clienti. I termini dell'acquisizione non sono stati resi noti.
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"Per più di 6 anni, Visirun è stata specializzata nello sviluppo di soluzioni di monitoraggio GPS per flotte progettate per aiutare le aziende in Italia nel guadagno in termini di efficienza, risparmio economico e per prendere decisioni migliori con gli asset mobili sul campo", ha dichiarato Fabio Previato, fondatore di Visirun. "Con l'adesione a Fleetmatics, saremo in grado di condividere il prezioso know-how e di aggiungere risorse supplementari, portando maggior valore sul mercato italiano."

Marco Polo Advisor (con Filippo Rozzanigo, Alberto Romersa e Giovanni Maldarizzi) ha assistito come consulente finanziario gli azionisti di Visirun nell’intero processo di acquisizione, nelle diverse fasi di analisi delle diverse alternative, primo contatto con il gruppo americano, messa a punto del piano industriale e negoziazione dell’operazione.

ENGLISH VERSION

Marco Polo Advisor assists Visirun shareholders in the transaction with Fleetmatics group plc.
November 3, 2015 - Fleetmatics Group PLC (NYSE: FLTX), a leading global provider of mobile workforce solutions for service-based businesses of all sizes delivered as software-as-a-service (SaaS), today announced that it has entered into a definitive agreement to acquire Visirun S.p.A. (“Visirun”), a SaaS-based provider of fleet management solutions headquartered in Ferrara, Italy. Visirun will add approximately 28,000 vehicles under subscription to Fleetmatics’ existing installed base and add an additional 3,000 customers. Terms of the transaction have not been disclosed.
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“For more than 6 years, Visirun has specialized in the development of GPS fleet tracking solutions designed to help businesses in Italy gain efficiencies, save money and make better decisions with their mobile assets in the field,” said Fabio Previato, founder of Visirun. “By joining with Fleetmatics, we’ll be able to both share valuable expertise and add additional resources, bringing even more value to the Italian market.”

Marco Polo Advisor (with Filippo Rozzanigo, Alberto Romersa and Giovanni Maldarizzi) acted as financial advisor for the Visirun shareholders along the entire acquisition process, in the stages of analysis of the different alternatives, first contact with the American group, development of the business plan and negotiation of the transaction. 

lunedì 26 ottobre 2015

Raccolta boom per il Private Equity Italiano; l'Italia ritorna nelle carte geografiche?


L'Aifi pubblica i dati di andamento dell'industria del Private Equity, con qualche sorpresa

Aifi, raccolta oltre 1,3 miliardi per i fondi italiani nel semestreDa bebeez.it Boom di raccolta per il private equity italiano, che nel primo semestre 2015 ha attirato risorse per 1.328 miliardi di euro. Lo dice Aifi . . . .
Il primo semestre 2015 è in linea con i primi sei mesi dell’anno precedente se guardiamo all’ammontare investito che si attesta a 1.787 milioni di euro (erano 1.890 milioni al 30 giugno 2014). Cresce invece il numero delle operazioni che passa da 139 nei primi sei mesi dello scorso anno a 168 del semestre 2015 (+20,9%) 
Il fundraising di mercato segna un importante dato che registra un +206,1% a 1.328 milioni di euro rispetto ai 434 milioni del primo semestre 2014. Questo valore deriva dal closing di tre grandi fondi di private equity, che da soli hanno rappresentato il 90% del totale dei mezzi raccolti. http://www.aifi.it/wpdmact=process&did=MTk0MC5ob3RsaW5r
Quindi più operazioni, in media più piccole; cresce di molto la raccolta ma focalizzata su pochi grandi fondi.

E' un segnale positivo per il settore finanziario italiano, dimostra il graduale ritorno della fiducia sugli investimenti indirizzati in Italia che per un po' sembrava uscita dalle carte geografiche internazionali. E non è l'unico segnale in questo senso: il livello dello spread Btp-Bund sotto il 100, e il risultato delle recenti IPO di Poste e Ferrari sui mercati internazionali vanno nello stesso senso.

E tuttavia la concentrazione dei fondi su pochi player dimostra sempre di più come il settore finanziario privilegi gli investimenti in gruppi di medio-grande dimensione, sia sul lato della raccolta dei fondi di PE, sia sul lato degli investimenti in aziende.

Un messaggio chiaro, da tenere in mente per tutti coloro che stanno pianificando le stretegia di lungo periodo di aziende e gruppi.

martedì 25 agosto 2015

2015, correzione o inversione?


Figura: grafico dello S&P 500, 2001-2015



E' la grande domanda che circola sui giornali dopo i ribassi record di ieri: si tratta di una correzione degli eccessi in particolare della Cina, o si apre una nuova fase di ribassi destinata a durare e a trascinare tutta l'economia in recessione?

Nielsen, il capo economista di Unicredit oggi, intervistato dal Corriere, appare convinto: si tratta di "una correzione, non una crisi" destinata a correggere alcuni eccessi del mercato cinese - "troppo credito, troppa costruzione, troppo poco consumo". 

Un primo sguardo al grafico dei primi 500 titoli S&P ci racconta una realtà di cui in Italia non ci eravamo completamente accorti: le economie sviluppate vengono da una fase espansiva lunghissima, che dura ormai da 25 trimestri. Si tratta di una delle fasi espansive più lunghe della storia, già ben al di sopra della durata media delle espansioni nel dopoguerra (che è vicina ai 19-20 trimestri). Nel nostro paese, alle prese con i problemi nazionali, abbiamo perso tutta la prima parte della fase espansiva e rischiamo di entrare alla festa quando gli altri stanno uscendo.

E se guardiamo all'economia reale, non ci sono motivi di essere molto ottimisti:
  • le economia in Europa stentano a crescere
  • in Usa è atteso a breve un rialzo dei tassi
  • le materie prime sono in brusco calo determinato da una domanda inferiore alle attese
  • le banche centrali in Usa ed Europa hanno già speso molte delle loro cartucce
  • le economie dei paesi emergenti soffrono per un eccesso di debiti caricati su nazioni ancora alle prese con gravi problemi di istituzioni e di infrastrutture
  • l'indice della volatilità ritorna ai livelli registrati in prossimità delle grandi crisi
La vera domanda è forse: ci sono le condizioni per cui l'attuale situazione di espansione e stabilità possa continuare?


lunedì 24 agosto 2015

Tre idee per la lettura


Le vacanze sono il momento migliore per dedicarsi alla lettura, e quest'anno ho avuto tempo e modo di dedicarmi; tra i libri letti vorrei consigliare tre romanzi italiani - eh già, proprio italiani - che mi hanno lasciato un bel ricordo: 
  • La Sposa giovane di A. Baricco, un romanzo pieno di invenzioni e colpi di scena, scritto in modo personalissimo e un po' barocco. Da evitare se siete alla ricerca di storie razionali, altrimenti preparatevi a un viaggio nella fantasia
  • Terre rare, di S. Veronesi, per ritrovare il Pietro Paladini di Caos calmo a cinque anni di distanza. il trauma del primo libro non è ancora superato da Pietro, che dovrà sopportare in questo nuovo capitolo una lunga serie di disavventure - ma resta sempre un gran bel personaggio; e la ragione del titolo va scoperta negli ultimi capitoli, è la più bella sorpresa del libro
  • La Ferocia, di N. Lagioia, fresco dal premio Strega. Un'Italia deprimente, popolata da personaggi avidi e senza scrupoli, senza più nessun valore morale neanche dentro la famiglia, raccontata con uno stile originale  e il tocco dello scrittore di talento.
E allora, buona lettura!

lunedì 17 agosto 2015

L'estate delle foglie cadenti


L'ultima in ordine di tempo è stata Italcementi, ceduta ad Heidelberg Cement. Fa notizia, perché la famiglia Pesenti è stata un caposaldo dell'economia italiana che conta, ma non é stata l'unica operazione di questo tipo nel periodo.

A listare le transazioni dell'estate vengono i brividi:  la Pirelli ai cinesi, Sorin in US, Telecom contesa tra francesi e spagnoli, la A4 agli spagnoli, la Fiat che trasferisce la sede fuori dall'Italia . . . . Non ci stiamo facendo mancar niente.

E' ancora estate, ma ricorda l'autunno di Ungaretti.

Il mio giudizio: siamo di fronte a un fenomeno di grande concentrazione globale rispetto al quale pensare di opporre la teoria degli interessi nazionali é insensato: non puoi venire al tavolo da gioco e pensare di giocare con regole tue, diverse.

La verità e che ci siamo presentati a questo periodo in posizione di grande debolezza, le nostre aziende sono spesso fiacche da un punto di vista finanziario, ma ancora più dal punto di vista organizzativo e delle risorse umane. Il modello dell'impresa familiare regge difficilmente nell'economia globale e prima ce ne rendiamo conto, prima potremo avviare quella rivoluzione culturale, organizzativa e finanziaria di cui abbiamo bisogno.

E questa osservazione non riguarda soltanto le grandi imprese che costituiscono i casi più eclatanti, ma ancor di più le piccole e medie che sono l'asse portante dell'economia. É da queste che dovrà iniziare il processo di cambiamento.

Che ne pensate?

Seguimi su leideedifilippo@blogspot.it

lunedì 29 giugno 2015

Bologna, arriva l'estate (finalmente!)



La scorsa settimana ero a cena in centro con un gruppo di inglesi di Londra. Dopo cena, attraversiamo con una breve passeggiata il centro e sbuchiamo nella Piazza Maggiore gremita per il Festival del Cinema Ritrovato.

Una visione da togliere il fiato, con la piazza nel buio, e gli spettatori a fissare Alberto Sordi nello schermo nello "Scopone Scientifico". I nostri ospiti erano ammirati di quello che la città può offrire in questo periodo.

Molti scappano da Bologna in estate per il clima e le attrattive della riviera, ma in realtà giugno e luglio sono i mesi più belli, si può mangiare all'aperto, ascoltare il jazz, e seguire i festival del cinema in una atmosfera unica. Avrà pure tanti problemi la città, ma in questo periodo non farei cambio con nessuno.

Arriva l'estate, finalmente!

giovedì 18 giugno 2015

Più concorrenza e migliore accesso ai capitali nelle crisi di impresa?

Il Sole di oggi pubblica una nota sulla bozza di decreto legge in fase di preparazione riguardanti le crisi di impresa. Tra le varie novità, due elementi completamente nuovi: la possibilità per il 10% dei creditori di presentare un piano alternativo e concorrenziale nei concordati, e un migliore accesso alla finanza (con diritto alla prededuzione) nelle fasi di crisi.

Un intervento per scoraggiare i "furbetti" del concordato, l'altro per favorire il rilancio nei casi in cui l'imprenditore trova soggetti disposti a finanziare il rilancio.

Si tratta di novità molto significative che potrebbero influire in profondità sui processi di crisi; gli strumenti oggi esistenti, pur migliorati rispetto al passato non stanno consentendo di fatto un vero rilancio delle imprese iperindebitate o in forte crisi.

Vista la situazione generale, il tema è molto importante, seguiremo con interesse l'evoluzione dei provvedimenti.

lunedì 15 giugno 2015

Grecia, Luxury Habits



E' curioso come molta della stampa che commenta il caso della Grecia presenti il caso come una lotta tra i paladini dei più deboli (Tsipras) e un gruppo di insensibili economisti che vuole infierire su una nazione in difficoltà.

In realtà, quello che ha irrigidito i negoziatori è l'incapacità di intervenire su una serie di privilegi che non riguardano le fasce deboli, ma proprio le classi più ricche (da cui sembra impossibile riscuotere le imposte) e alcune categorie protette di impiegati pubblici, pensionati etc. Vedi a questo proposito sul Corriere

http://www.corriere.it/opinioni/15_giugno_10/cio-che-tsipras-non-dice-all-europa-greci-17ddefc8-0f39-11e5-aa3a-b3683df52e95.shtml

Si tratta di una situazione molto comune anche nelle imprese in crisi, che spesso non riescono a capire che una stagione è finita e a tagliare una serie di privilegi maturati nel tempo - stipendi superiori alla media, macchine di lusso, quartieri generali  . . .le stesse imprese che non si rendono conto di quanto il difendere questi privilegi finisca per irrigidire le controparti.

La Grecia ha una opportunità unica di ottenere un aiuto, perché nessuno sa cosa aspetta l'Europa in caso di un default; ma la sensazione è che abbia tirato troppo la corda e che ora la situazione potrebbe anche non essere facilmente recuperabile. Nel frattempo, gran parte dei soggetti più esposti è riuscita a rientrare e non è più così preoccupata; chi rischia davvero in questa situazione sono soprattutto le fasce più deboli.

Non sarebbe la prima volta che si trova un accordo in extremis, ma francamente non mi sembra che sia questo il modo per costruire la credibilità finanziaria dello stato, e questa volta non darei per scontato un esito positivo. Gran parte degli analisti interpellati a un recente convegno di una primaria banca di investimento ha dato pronostico sfavorevole . . .

martedì 9 giugno 2015

Essere proprietari d'azienda sta passando di moda?


Scrive Rifkin su "la società a costo marginale zero"

In America e altrove, centinaia di milioni di famiglie hanno capito di essersi indebitate fino al collo per riempirsi di «cose» pressoché inutili. La realtà nuda e cruda è che quando nei mercati mondiali il prezzo del greggio è salito a 147 dollari al barile, il potere d’acquisto è precipitato e l’economia è andata in tilt, lasciando a casa milioni di lavoratori. Si è allora diffusa la concreta paura di un’altra Grande Depressione, che abbiamo battezzato Grande Recessione. Senza stipendio e con poche prospettive, milioni di famiglie hanno fatto appello ai propri risparmi, solo per scoprire di non averne: avevano, invece, debiti astronomici, accumulati in quasi vent’anni di consumo smodato, durante la più sfrenata ondata di acquisti della storia. Un solo dato: nel 2008 il debito complessivo delle famiglie americane aveva raggiunto i 13.900 miliardi di dollari. Per uscire da una situazione del genere ci sarebbero voluti decenni, e gli economisti osservarono che, in ogni caso, i ragazzi delle nuove generazioni non avrebbero mai potuto avere un tenore di vita anche solo lontanamente paragonabile a quello dei genitori e dei nonni. (. . .)

Le famiglie hanno così cominciato a rendersi conto di essere state raggirate, di essere state indotte a contrarre una drammatica forma di dipendenza, che, alimentata a suon di miliardi e miliardi di dollari dall’industria pubblicitaria, li aveva condotti alle soglie della rovina e della disperazione"


E cosí cresce una nuova generazione per la quale il possesso di beni non diviene piú centrale, a favore dell'utilizzo in condivisione e dello sviluppo di esperienze individuali.

E nel mondo delle aziende? Anche qui la crisi iniziata nel 2008 ha messo in evidenza come essere proprietari esclusivi di una azienda comporta vantaggi ma anche un carico di rischi e responsabilitá. 

E questo fattore, insieme ad altri elementi quali la quantità di capitali richiesti per competere in un mondo globale, le difficoltà nei ricambi generazionali, sta lentamente facendo cadere un affermato pregiudizio delle famiglie imprenditoriali italiane, il tabù del "controllo azionario". 

Sta crescendo una nuova generazione di imprenditori molto più aperti a condividere la proprietà dell'azienda con investitori finanziari. Per molti giovani la situazione desiderata non é quella del controllo azionario della propria azienda, il possesso di una partecipazione insieme ad altri investitori forti é percepito più come un elemento immateriale che rafforza il vincolo di appartenenza e il significato del proprio lavoro.

In Marco Polo Advisor abbiamo potuto constatare il cambiamento in corso, un cambiamento che talvolta "disorienta" gli investitori finanziari per la rapidità con cui é avvenuto ("ma perché vogliono vendere?").

E se oggi in Italia sono solo 300 all'anno gli investimenti dei fondi censiti dall'AIFI, non é tanto per l'atteggiamento degli imprenditori quanto per la raritá delle società che presentano prospettive di creazione di valore in linea con le attese degli investitori.


giovedì 4 giugno 2015

Europa: l'integrazione passa dalle piccole cose



Scrivono oggi i giornali che i ministri di Germania e Francia  stanno considerando un salto in avanti nel processo di integrazione europea. E tra le iniziative considerate, la possibilità di finanziare un semestre da trascorrere in un altro paese per tutti (TUTTI) i teenagers europei.

http://www.theguardian.com/business/2015/jun/03/german-and-french-ministers-call-for-radical-integration-of-eurozone

Discutevamo proprio oggi in ufficio che in effetti anche il nostro lavoro si è ormai trasformato e si svolge all'interno dell'Europa piuttosto che nella sola Italia. E sta beneficiando di questo periodo di "inversione" di tendenza proprio chi si è sforzato di pensare non più in senso locale e provinciale.

E' vero, cresce anche l'euroscetticismo - e nelle ultime elezioni a crescere sono i partiti che vorrebbero sganciarci dall'Europa. Mi sembra che la strada giusta sia quella di smettere di considerare solo quello che conviene, e cominciare a lavorare sulla costruzione di un insieme di valori e di cultura comune.

E l'iniziativa di favorire la mobilità dei giovani va davvero nella direzione giusta.

giovedì 28 maggio 2015

Youth, un film da vedere perché . . .



. . . In realtà non saprei dire per quale motivo. Il film incrocia molti temi (rapporto tra gioventú e vecchiaia, tra arte e vita, tra le diverse forme di comunicazione e l'incomunicabilità, tra i padri e i figli. . . ) senza spiegarne nessuno. É un film che parla al cuore (o a quello che ne rimane) piú che al cervello e che lascia liberi di interpretare. Le immagini sono bellissime e la sensazione è quella di un film di un grande autore, che resterá. Alla fine, la sala applaude, non mi capitava da molto tempo. Forse tutti senza sapere perchè.


lunedì 25 maggio 2015

Il fascino del proibito



Lo ammetto, non resisto ai libri sugli scandali finanziari. C'è un gusto perverso nel leggere le malefatte dei raider di alto bordo. E gli ultimi anni ci hanno fornito diversi esempi di saggi di valore. Così a memoria mi vengono in mente Too big to fail, Crack, Resistere non serve a niente. E poi naturalmente The wolf of wall street. Magari I Diavoli. Per chi ha passione per la storia economica, il super Lords of Finance, the bankers that broke the world.

E questa settimana ho cominciato Volpi, Il memoriale dell'inganno, che si preannuncia molto ricco. Qualcuno ha altre idee sul tema?

Filippo


Duemilacinquecento anni dopo Platone . . .


. . . . nasce "Le idee di Filippo". E questo è il primo post per provare un po' il programma. Vorrei dedicarmi a trasmettere qualche pensiero legato al lavoro, ai viaggi e a quello che mi circonda. Vediamo un po' . . . 


Filippo